L’APRE ha organizzato per conto del MIUR le giornate relative al programma Horizon2020 per la presentazione dei nuovi bandi del biennio 2016-17. Questi programmi hanno visto il coinvolgimento interessato di un numero sempre più grande di partecipanti, tra cui membri della pubblica amministrazione, rappresentati delle piccole e medie imprese, esponenti del mondo dell’università e dei centri di ricerca ed anche molti giovani, interessati a nuove possibilità di carriera.
Diassina Di Maggio
APRE - Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea
Direttore
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APRE, svolgendo il ruolo di “National Contact Point”, si dedica ad una capillare diffusione di informazioni sulle possibilità di finanziamento che la Commissione Europea mette a disposizione del mondo della ricerca. Le giornate informative hanno avuto esito positivo: con una media superiore ai trecento iscritti per evento, hanno visto il coinvolgimento di membri della Commissione Europea, coordinatori di proposte di successo e valutatori. Questo schema vincente, arricchito da un dialogo costruttivo, ha permesso di illustrare al pubblico i punti di forza e di debolezza delle proposte italiane presentate fino a questo momento.
I progetti interessanti sono molti, ma alcuni, anche se potenzialmente validi, vengono sottoposti alla Commissione non tenendo nella sufficiente considerazione alcuni criteri di valutazione fondamentali. Ad esempio, in molte proposte gli obiettivi, inseriti nel primo criterio di valutazione definito Excellence, non sono chiaramente descritti, le proposte non sono abbastanza multidisciplinari e lo stesso avanzamento rispetto allo stato dell’arte non è adeguatamente definito ed evidenziato. Allo stesso modo, nell’Impact, secondo criterio di valutazione, i punti da tenere in maggior considerazione rispetto a quanto fatto finora sono: scrivere in modo chiaro il piano di disseminazione, esplicitare il coinvolgimento industriale, rendere evidente l’impatto sulla società, sul cittadino, sul mercato e definire un piano per la gestione della proprietà intellettuale. Alcune debolezze si notano anche nell’ultimo criterio, definito Implementation: spesso non sono stati valutati adeguatamente il “risk management”, l’allocazione delle risorse ed il contributo dei partner. In particolare, è necessario presentare proposte che prendano in considerazione le politiche europee in atto.
Le proposte devono avere alla base un consorzio forte, un alto valore scientifico, coerente con la linea politica della Commissione Europea
Dalle statistiche mostrate durante gli interventi nelle diverse giornate, è emerso che viene sottomesso un numero di proposte sempre maggiore che genera una competizione più ardua ed una conseguente necessità di formulare proposte che siano eccellenti. Ma cosa vuol dire eccellenza? Come sottolineato durante la giornata sulle Nanotecnologie, NMBP, le proposte devono avere alla base un consorzio forte, un alto valore scientifico, coerente con la linea politica della Commissione Europea per la ricerca e l’innovazione: “Open innovation, open science, open to the world”. L’Italia è un paese dove non mancano idee brillanti ma la qualità delle proposte deriva anche da una attenta e dettagliata lettura e comprensione dei bandi. Affinché i valutatori prendano in considerazione una proposta, è necessario che il progetto venga descritto in maniera chiara e comprensibile anche per i non esperti del settore di interesse, rispettando il limite di pagine previsto. Per questo motivo è bene prestare particolare attenzione alle prime e alle ultime pagine del progetto dove i partecipanti devono specificare le motivazioni alla base della proposta e quale sarà l’impatto dei risultati di ricerca sul mercato e sulla società. Le debolezze delle nostre proposte, come è stato illustrato dai diversi Rappresentanti delle Configurazioni specifiche in Horizon 2020, sono principalmente tre: mancanza di lettura delle guide messe a disposizione della Commissione, scarsa attenzione nella preparazione delle proposte e poco coordinamento dei proponenti. La partecipazione italiana ai bandi europei può quindi essere migliorata abituando imprese, università e ricercatori a lavorare insieme e a “fare sistema” per lo sviluppo della ricerca e della conoscenza e non per utilizzare i finanziamenti con lo scopo di risanare il proprio bilancio. Nonostante il trend altalenante italiano, vi sono state aziende d’eccellenza che hanno puntato sulla qualità del loro prodotto che, unita ad una proposta vincente, hanno rappresentato dei casi di successo nel nostro Paese.
Parlando di eccellenza, non possiamo concludere senza citare le opportunità per i ricercatori messe a disposizione dal Consiglio Europeo per la Ricerca (ERC). L’ammontare del contributo stanziato per il 2016 è di circa 1,67 miliardi di euro. È da notare con piacere che la performance dell’Italia nei bandi ERC, con 488 progetti finanziati su 5.000, è molto buona, essendosi classificata al quarto posto, preceduta da Regno Unito, Germania e Francia. Sono negativi invece, i numeri che riguardano gli enti italiani ospitanti i vincitori del grant, nella cui classifica siamo al settimo posto.
L’Unione Europea ha stanziato per il nuovo Work Programmme 16 miliardi di euro ripartiti nelle 21 tematiche di Horizon 2020. Per presentarle APRE ha organizzato delle giornate informative.
La Call “Research Infrastructure, including e-Infrastructure” prevede:
Maggiori info: www.apre.it
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GARR News n°13 - Dicembre 2015 - Tiratura: 10.000 copie - Chiuso in redazione: 22 Dicembre 2015
Hanno collaborato a questo numero: Edoardo Angelucci, Claudio Barchesi, Alex Barchiesi, Marco Ferrazzoli, Mara Gualandi, Alessandro Inzerilli, Silvia Mattoni, Giuditta Marinaro, Gianni Marzulli, Alessandra Migliozzi, Olimpia Nigris Cosattini, Andrea Salvati, Francesca Scianitti, Massimo Valiante, Antonella Varaschin.
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