Il rivelatore satellitare PAMELA (Payload for Antimatter Exploration and Light-nuclei Astrophysics), il più avanzato osservatorio spaziale per lo studio dei raggi cosmici ha compiuto 10 anni. La missione, guidata dall’INFN e sostenuta dall’ASI, è frutto di una collaborazione italo-russa cui partecipano Germania e Svezia.
Grazie al collegamento radio del satellite Resurs-DK1 che ospita il rivelatore, circa 15 GByte di dati sui raggi cosmici sono trasmessi quotidianamente alla stazione dell'Agenzia spaziale russa (Roskosmos). Sono quindi inviati all'Istituto di Fisica e Ingegneria di Mosca (MEPhI) e trasferiti tramite Grid al CNAF, il centro di calcolo dell’INFN e principale centro di archiviazione e analisi dati di PAMELA. Oltre a essere registrati e condivisi per l’analisi dettagliata con le sezioni INFN e gli altri istituti e università partecipanti, al CNAF i dati sono sottoposti a una procedura automatizzata di riduzione e di ricostruzione degli eventi “in tempo reale”. PAMELA ha consentito la prima misura sui flussi di positroni e antiprotoni a energie elevate ha permesso negli anni di aprire un nuovo campo di indagine sulla materia oscura.
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GARR News n°14 - Giugno 2016 - Tiratura: 10.000 copie - Chiuso in redazione: 29 Luglio 2016
Hanno collaborato a questo numero: Edoardo Angelucci, Claudio Barchesi, Marco Ferrazzoli, Mara Gualandi, Roberta Lizio, Marco Malaspina, Silvia Mattoni, Laura Moretti, Eleonora Napolitano, Francesca Scianitti, Sandro Tumini, Antonella Varaschin Davide Vaghetti, Federico Zambelli, Lucia Zonca.
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