Per dark web si intende quella parte del WWW che utilizza le cosiddette darknet, reti che si appoggiano all'Internet pubblico, ma accessibili solo tramite software o autorizzazioni speciali.
Non va confuso con il deep web, quella parte del web non indicizzata dai motori di ricerca, di cui è un piccolo sottoinsieme. Il deep web si stima sia circa 20 volte più grande di quello pubblico.
Le darknet che compongono il dark web sono di molte tipologie, da piccole reti friend-to-friend o peer-to-peer, a grandi reti molto popolari: Freenet, I2P e Tor.
Lo scopo che accomuna queste ultime, sia pure con specificità diverse, è quello di consentire un accesso al web e uno scambio di informazioni completamente anonimo e non tracciabile. Ovviamente sono utilizzate anche per scopi criminali, che i fondatori ritengono però un male necessario, pur di consentire a tutti libertà di espressione.
Dalle FAQ di Tor: ”So yes, criminals can use Tor, but they already have better options, and it seems unlikely that taking Tor away from the world will stop them from doing their bad things. At the same time, Tor and other privacy measures can fight identity theft, physical crimes like stalking, and so on“
Riguardo appunto gli usi illegali del dark web, il caso probabilmente più famoso è quello della Silk Road, che in due anni e mezzo di operazioni ha prodotto un giro di affari di oltre 9.5 milioni di bitcoin (oltre 7 miliardi di euro al cambio attuale).
Uno studio del 2016 [ https://v.gd/pPQvBp] riporta che circa il 57% degli oltre 5000 siti web trovati sulla rete Tor, probabilmente la maggiore delle tre citate sopra, ospita contenuti illegali. Per proteggere l'utente, le darknet utilizzano un grande numero di server intermedi. I pacchetti vengono cifrati con chiavi diverse ad ogni passaggio, rendendo così molto difficile ricostruirne il percorso perché ogni nodo conosce solamente l'indirizzo dei suoi due corrispondenti. Questa tecnica è comunemente nota con il nome di onion routing (il logo di Tor è una cipolla). Anche i siti web, a causa dei multipli strati di cifratura, non sono in grado di risalire all'indirizzo dei clienti.
Freenet impiega una tecnologia p2p per condividere in modo anonimo file, navigare e pubblicare siti web (freesites) accessibili solo dalla darknet. Usa java e quindi è disponibile per molte piattaforme
I2P (Invisible Internet Project) implementa un communication layer distribuito, utilizzabile per anonimizzare un qualunque servizio Internet. Ad esempio, è disponibile un I2PTunnel, che permette l'inoltro e la ricezione di flussi TCP nella darknet, permettendo la comunicazione tra due applicazioni qualsiasi.
Tor è sicuramente la darknet più nota ed estesa. Sono disponibili browser per molte piattaforme. È possibile attivare vari servizi, ad es. server web e instant messaging (hidden service). Configurare un relay o un hidden service su di una darknet è relativamente semplice, ma, a mio avviso, proibito dalle regole di utilizzo (AUP) della rete GARR.
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GARR News è edito da Consortium GARR, la rete italiana dell'università e della ricerca
GARR News n°15 - Dicembre 2016 - Tiratura: 10.000 copie - Chiuso in redazione: 27 Dicembre 2016
Hanno collaborato a questo numero: Paolo Bolletta, Pierpaolo Campostrini, Alessandra Cinini, Umberto Ciotola, Antonella Cossu, Sebastiana Cuccurullo, Sara Di Giorgio, Marco Ferrazzoli, Matteo Fici, Mattia Giardini, Mara Gualandi, Fernando Liello, Roberta Lizio, Barbara Magistrelli, Maria Laura Mantovani, Maurizio Messina, Nicola Mitolo, Laura Moretti, Andrea Salvati, Sandro Tumini, Davide Vaghetti, Enzo Valente, Massimo Valiante, Gloria Vuagnin, Federico Zambelli, Lucia Zonca
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