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Federico Ruggieri

il filo - 12/2016

| Federico Ruggieri | Editoriale
Articolo letto 3878 volte

Cari lettori,
eccomi a darvi il benvenuto sul nuovo numero di GARR News.

Chi già conosce il magazine sa che in questo editoriale cerco di trovare un comun denominatore, un fil rouge che accompagni il lettore attraverso i contenuti del numero.

Stavolta credo che questa parola-chiave sia apertura. L’uso degli open data, nelle scienze esatte e umane, ma anche nelle arti, è stato uno dei temi centrali emersi nel corso della conferenza che abbiamo organizzato tra novembre e dicembre scorsi a Firenze.

Grazie alla condivisione e al riuso dei dati aperti possiamo oggi fare moltissime cose, dal migliorare la vita delle persone al creare nuova conoscenza, come raccontiamo attraverso alcuni esempi nel Caffè Scientifico. Allo stesso modo, attraverso dei formati aperti e un metodo rigoroso è possibile recuperare lavori del passato, come ci dimostra l'attività dell’Istituto di Linguistica Computazionale del CNR che presentiamo in La voce della comunità.

Ma l’apertura a cui penso è più di questo: si tratta di una forma mentis che anima la nostra comunità a un livello molto profondo e permette di diventare più forti attraverso la condivisione di informazioni, risorse, competenze. Ecco quindi che è possibile condividere le proprie risorse nella nuova cloud federata GARR, ma anche usufruire dei nuovi servizi one-click di cui parleremo in La nuvola di ricerca e istruzione. Qui racconteremo anche del progetto Indigo-DataCloud che si propone l’ambizioso obiettivo di aprire l’uso degli strumenti di calcolo della big science anche ai piccoli gruppi di ricerca. Queste due esperienze hanno una cosa in comune: l’apertura all’ascolto delle comunità di riferimento, consultate per orientare il lavoro in base ai loro requisiti. Poter accedere facilmente alle risorse necessarie al proprio lavoro è un aspetto molto importante per la nostra comunità e a questo riguardo presenteremo il prezioso lavoro del gruppo Biblioteche IDEM.

È importante aprire nuove strade, anche in senso fisico, e così, grazie alla collaborazione con il comune e con le locali università abbiamo raggiunto le isole della laguna veneziana, mentre sul fronte internazionale stiamo posando un cavo sottomarino per collegare direttamente le comunità della ricerca e dell’istruzione in Europa e America Latina, uscendo un po’ dagli schemi consueti per la comunità delle reti della ricerca perché questa nuova infrastruttura sarà anche disponibile per altri usi non accademici, contribuendo a stimolare il mercato tra i due continenti.
Credo infatti che l’apertura di cui parlo sia anche verso le nuove sfide, come quelle in vista del prossimo programma quadro per la ricerca e l’innovazione di cui parla APRE o della Quantum Technology Flagship, raccontata attraverso le parole di un esperto internazionale. Oppure, per passare ad aperture verso nuove frontiere, alla collaborazione con il regista Giorgio Barberio Corsetti che a novembre ci ha portato a trasferire le nostre sperimentazioni sulla trasmissione ottica nell’insolito territorio della performance teatrale, e alla task force varata per disegnare la prossima generazione di rete GARR, due argomenti questi di cui parleremo in Osservatorio della rete.

Certo, aprirsi al nuovo comporta anche dei rischi, per questo parleremo anche di attacchi informatici e della diffusione della disinformazione in rete rispettivamente nello spazio riservato alla sicurezza e nella rubrica Ieri, oggi, domani. È molto importante essere consapevoli di questi rischi per poter essere aperti e non sprovveduti, ma per farlo sono necessarie le giuste competenze. È per questo che abbiamo lanciato l’iniziativa Conoscere Internet, rendendo disponibile una piattaforma di alfabetizzazione digitale ad un pubblico più ampio della sola comunità della ricerca e dell’istruzione, con l’obiettivo di dare il nostro contributo alla diffusione di una cultura della rete.
Tutto questo e altro ancora troverete nelle prossime pagine. Buona lettura e buon 2017!

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