- Home
- Servizi alla comunità
- Risorse open alla portata di tutti
Risorse open alla portata di tutti
| Gabriella Paolini | servizi alla comunità
Dalle grandi piattaforme statunitensi al progetto di un portale europeo per tutta la comunità, fino alle esperienze italiane: un viaggio alla scoperta delle OER
Inauguriamo con questo numero un nuovo spazio dedicato alle Open Educational Resources (OER), ovvero risorse educative aperte. Questo termine è stato coniato dall’Unesco nel 2002 per identificare tutte quelle risorse digitali che vengono create ed utilizzate a fini educativi ma sono identificate soprattutto per la caratteristica legata all’aggettivo open.
Requisito fondamentale per una OER è infatti avere una licenza di proprietà intellettuale che permetta l’utilizzo gratuito, la modifica e la diffusione del materiale. Di solito la licenza utilizzata da chi produce OER è quella Creative Commons nell’opzione che può essere definita open. Nel sito Open Definition vengono elencate le varie tipologie di licenze che possono essere considerate come open a tutti gli effetti. Queste risorse possono quindi essere utilizzate nelle attività di insegnamento che viene svolto in aula, sia universitaria che scolastica, ma anche online nella formazione a distanza.
IN ITALIA È CRESCIUTO L’INTERESSE PER LE OER TANTO DA ESSERE CITATO NEL PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE. MANCA PERÒ UNA PIATTAFORMA NAZIONALE
A livello europeo, la Commissione ha dedicato uno spazio apposito attraverso il portale Open Education Europa. Il portale è un’occasione di confronto su queste tematiche, con la pubblicazione di articoli ma anche con momenti di discussione online, con l’intento di creare una comunità che si occupa di OER ma più in generale del concetto di open education. Un punto di partenza nell’utilizzo delle OER è rappresentato dagli aggregatori delle risorse. Solitamente le risorse sono ospitate da repository interni all’istituzione che le produce oppure su spazi commerciali, ma spesso sono di difficile reperimento ed interpretazione con il semplice utilizzo di un motore di ricerca. Per questo motivo sono stati creati degli aggregatori tematici che permettono attraverso i metadati che identificano la risorsa una ricerca più puntuale e legata alla tipologia di destinatario della risorsa.
Il primo e più noto aggregatore è OER Commons. È nato negli USA e per questo motivo fra le sue 58.000 risorse catalogate, molte sono state create negli Stati Uniti, ed è quindi il più fornito archivio di metadati di risorse in lingua inglese. Le risorse sono ricercabili per livello educativo, per materia, per tipologia di materiale, ed altre categorizzazioni che ne rendono efficiente la scoperta. C’è poi Curriki, sempre statunitense, con ben 250.000 risorse disponibili, fra le quali anche 6 in lingua italiana. La piattaforma che mette insieme le risorse digitali della Gran Bretagna è ospitata da JISC e unisce varie diverse tipologie di risorse: dall’audiovisivo all’e-book, alle mappe, all’archivio digitale di riviste. Altra grande piattaforma è Encyclopedia of life dedicata alle risorse scientifiche.
In Italia l’interesse per le OER è aumentato notevolmente negli ultimi anni e il termine è anche citato esplicitamente nel Piano Nazionale Scuola Digitale. Nell’azione #23 Promozione delle risorse educative aperte e linee guida su autoproduzione dei contenuti didattici è indicato che verranno elaborate “linee guida che forniranno indicazioni e suggerimenti specifici relativi ai materiali didattici digitali autoprodotti, nell’ottica di incoraggiare processi sostenibili e funzionali di produzione e di distribuzione, che possibilmente aiutino a far emergere e diffondere i materiali migliori e facilitino la validazione collaborativa e il riuso, garantendo un regime di diritti che sia sensato e funzionale per le OER”. Al momento però manca una piattaforma nazionale che metta insieme il materiale prodotto come OER e manca più in generale una sensibilità ad indicare come open il materiale prodotto all’interno di scuole e università a fini educativi.
GARR propone un corso di formazione per creare e condividere contenuti educativi per fornire gli strumenti per la creazione di OER. Per contribuire alla filosofia open anche gli strumenti proposti per la creazione dei materiali sono software open source, ove possibile multipiattaforma.
Dai un voto da 1 a 5, ne terremo conto per scrivere i prossimi articoli.
Voto attuale:
-
Qual è il browser più sicuro?risponde cecchini
-
Cos’è una spam blacklist?risponde cecchini
-
Nel museo il corpo umano è iperconnessola voce della comunità
-
I servizi da oggi li offre la scuolala voce della comunità
-
ENEA :: Ambiente e salute: sistemi innovativi per affrontare emergenze smogla voce della comunità
-
CNR :: Bambini alla scoperta di Internetla voce della comunità
-
MIUR :: Online il nuovo portale del MIURla voce della comunità
-
Il cloud è nostro e ce lo gestiamo noila nuvola della ricerca e istruzione
-
Con la rete, a caccia di onde gravitazionaliosservatorio della rete
-
Banda ultralarga per le scuole: è ora di un piano strategicoosservatorio della rete
-
Come sarà la rete del futuro?osservatorio della rete
-
Insieme in corsa per l’exascaleinternazionale
-
Il progresso passa per la scienza apertainternazionale
-
AARC2, un passo avanti per le identità federate in Europainternazionale
-
Anche l'Africa avrà la sua rete e-VLBIpillole di rete
-
MoodleMoot Italia 2017agenda
-
Notte Europea dei Ricercatori 2017agenda
-
Internet degli abissila voce della comunità
-
INAF :: Let’s go to Marsla voce della comunità
-
INGV :: La Rete Sismica Mobile e SISMIKOla voce della comunità
-
A Pisa il nuovo corso di dottorato per esperti di Big Datapillole di rete
-
Conferenza GARR 2017 - The data way to Scienceagenda
-
il filo - 07/2017Editoriale
-
Sicurezza o privacy? Meglio entrambe, con buon sensocaffè scientifico
-
Minacce informatiche: una rete di sicurezzacaffè scientifico
-
Sicurezza bene comune. Verso una security policy condivisacaffè scientifico
-
Compromised is the New Blackcaffè scientifico
-
Formazione vincenteservizi alla comunità
-
Risorse open alla portata di tuttiservizi alla comunità
-
Fondazione CRUI :: HERe: il centro che studia i sistemi universitarila voce della comunità
-
Arrivare preparati all’università, ai tempi di Internetinternazionale
-
GARR protagonista alla conferenza internazionale sull’High Performance Computingpillole di rete
-
Gli IX nella rete che cresce: geopolitica del traffico datiieri, oggi, domani
-
Connettività internazionale di ricerca: ecco la nuova mappa interattivapillole di rete
Articoli nella rubrica
-
di Gabriella Paolini
-
di Gabriella Paolini
Archivio GARR NEWS
- Numero 29 - anno 2023
- Numero 28 - anno 2023
- Numero 27 - anno 2022
- Numero 26 - anno 2022
- Numero 25 - anno 2021
- Numero 24 - anno 2021
- Numero 23 - anno 2020
- Numero 22 - anno 2020
- Numero 21 - anno 2019
- Numero 20 - anno 2019
- Numero 19 - anno 2018
- Numero 18 - anno 2018
- Numero 17 - anno 2017
- Numero 16 - anno 2017
- Numero 15 - anno 2016
- Numero 14 - anno 2016
- Numero 13 - anno 2015
- Numero 12 - anno 2015
- Numero 11 - anno 2014
- Numero 10 - anno 2014
- Numero 9 - anno 2013
- Numero 8 - anno 2013
- Numero 7 - anno 2012
- Numero 6 - anno 2012
- Numero 5 - anno 2011
- Numero 4 - anno 2011
- Numero 3 - anno 2010
- Numero 2 - anno 2010
- Numero 1 - anno 2009
- Numero 0 - anno 2009