- Home
- Caffè scientifico
- WISE: la scuola a casa dei ragazzi
WISE: la scuola a casa dei ragazzi
| Maddalena Vario | caffè scientifico
Colloquio con il prof. Trentin
Oggi anche i ragazzi impossibilitati a frequentare la scuola a causa di disabilità possono seguire le loro lezioni da casa. In che modo questo avviene?
Grazie all’istituzione della cosiddetta “istruzione domiciliare”, sul piano normativo si sono definite le regole per garantire continuità allo studio degli allievi lungodegenti (o soggetti a cure ripetute nel tempo).
Sul piano operativo tuttavia esistono ancora diverse complicazioni per un’efficace attuazione dell’istruzione domiciliare, due fra tutte: l’esiguo monte ore destinate all’attività didattica dell’insegnante presso il domicilio dello studente e l’impreparazione degli insegnanti a progettare e condurre attività didattiche in queste particolari situazioni.
In questo senso WISE, con la sua azione di ricerca e sviluppo, ha voluto offrire il proprio contributo su due piani distinti ma complementari: mettendo a disposizione un Web Based Environment per l’auto-formazione degli insegnanti sull’istruzione domiciliare e sviluppando un ambiente online per il supporto alla progettazione didattica per la Homebound special education. Stiamo lavorando in collaborazione con la Direzione Generale per lo Studente del Ministero dell’Istruzione non solo sulla singola disabilità, ma su tutto il processo di supporto all’educazione, creando una situazione di inclusione in cui i ragazzi possono mantenere i contatti con la loro classe di appartenenza, utilizzando videolezioni, ma anche collaborando con i loro compagni e insegnanti dopo l’orario di lezione.
Guglielmo Trentin
CNR ITD Istituto Tecnologie Didattiche
Senior Researcher e project manager
Che risultati ha raggiunto il progetto?
L’attività di ricerca di base e di sviluppo prototipale ha rappresentato l’asse portante dell’intero progetto WISE ed è consistita nello studiare, realizzare e sperimentare soluzioni metodologiche e tecnologiche innovative per l’educazione degli homebound. Oltre al contesto Scuola a cui si è accennato in precedenza, WISE ha inteso mettere a punto un sistema di supporto alla Homebound special education a più ampio raggio, rivolgendosi a tutti i contesti dell’istruzione e della formazione (scuola, università, professionalizzazione degli adulti). È bene subito precisare che con la parola “sistema” ci si riferisce non solo alle componenti “tangibili” di WISE (portale, ambienti comunitari, basi di conoscenza, prototipi di ambienti di apprendimento network-based, ecc.), ma a qualcosa di più ampio, che da un lato favorisca l’aggregazione di risorse di rete già esistenti (tecnologiche e umane), e dall’altro veda WISE protendersi nello spazio 2.0, mettendo a disposizione le proprie risorse e i propri metodi, con l’obiettivo di andare oltre il triennio del finanziamento FIRB, creando cioè le condizioni per una reale sostenibilità del sistema.
L'ITD è uno degli Istituti di Ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche, si dedica allo studio dell’innovazione educativa legata all’uso delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione.
https://www.itd.cnr.it
È per questo che ci piace sottolineare come il supporto all’educazione e formazione degli homebound offerto da WISE intenda coniugare aspetti informativi, formativi e di relazione. Parlando poi specificatamente dei prototipi tecnologici studiati e sviluppati nel corso del progetto, ricordiamo la realizzazione di un knowledge hub (KH) per la Homebound special education, ossia uno spazio info-conoscitivo, attraverso il quale fornire informazioni su progetti, esperienze, entità che operano nello specifico settore, nonché divulgare conoscenze su modalità d’intervento (strategie formative, politiche locali e nazionali) e risorse e servizi già disponibili. Si tratta di un sistema di knowledge management and sharing in grado di integrare le funzionalità proprie di una knowledge base con quelle del retrieval su base semantica all’interno dello spazio 2.0. Oltre al knowledge hub in WISE è stato messo a punto il prototipo dell’e-PEI, un sistema online di assistenza/ formazione metodologico-progettuale per coloro che intendono sviluppare nuove risorse educative (materiali, percorsi formativi) a partire da situazioni specifiche o allestire veri e propri sistemi/servizi destinati alla formazione degli homebound (nella Scuola e nell’Università).
Come queste tecnologie didattiche sono state accolte nelle scuole?
Diciamo che gli approcci formativi proposti in WISE si sono dimostrati una sorta di cavallo di Troia per un più ampio discorso di introduzione dell’ICT nella didattica. Mi spiego meglio: spesso proporre alle scuole l’uso delle tecnologie didattiche per far fronte a un caso (spesso isolato) di studente svantaggiato viene percepito più come un “ingombro” che non come un reale supporto all’innovazione didattica. Nelle azioni parallele che WISE ha condotto sul territorio si è cercato quindi di ribaltare l’ottica, ossia dimostrare agli insegnanti come la gestione di una situazione di disagio possa diventare l’occasione per acquisire conoscenze e competenze sull’uso didattico dell’ICT da riversare su tutta la classe e più in generale sulla propria scuola. Non solo quindi per portare a casa l’istruzione dei ragazzi più svantaggiati e permettere loro di comunicare con i propri compagni ma anche per poter potenziare il processo di insegnamento e apprendimento nei confronti dell’intera classe. Queste situazioni, in cui è manifesta la disponibilità di insegnanti, dirigenti scolastici, genitori e compagni di classe a trovare soluzioni all’inclusione dello studente svantaggiato, spesso si sono dimostrate veri e propri incubatori di innovazione educativa per quella classe/scuola, favorendo sperimentazioni esemplari anche per la didattica “normale”.
Per maggiori informazioni: https://www.wisefirb.it
Progetto WISE (Wiring Individualized Special Education)
WISE è un progetto FIRB (Fondi di Investimento per la Ricerca di Base) finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR). Il progetto ha avuto lo scopo di sviluppare un sistema di supporto all’educazione e alla formazione speciale degli homebound, ovvero coloro che, per cause dovute a problemi fisici e/o di salute, sono confinati presso la propria abitazione. Gli homebound a cui si rivolge WISE sono raggruppabili in due principali categorie:
- soggetti in età scolare/universitaria (ad esempio lungodegenti, soggetti con difficoltà fisiche di movimento) ai quali garantire il diritto allo studio;
- soggetti in età adulta con patologia acquisita o degenerativa (escluse le cognitive), con l’esigenza di riprogettare il proprio percorso di vita a fronte di un trauma o di una malattia.
Le Unità di Ricerca di WISE:
- ITD - Istituto Tecnologie Didattiche Consiglio Nazionale delle Ricerche - Genova
- CELFI - Centro per l’E-Learning e la Formazione Integrata - Università di Macerata
- CRMPA - Centro di Ricerca in Matematica Pura ed Applicata - Università di Salerno
- LTE - Laboratorio di Tecnologie dell’Educazione, Università di Firenze
- METID - Metodi E Tecnologie Innovative per la Didattica - Politecnico di Milano
- Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano
Dai un voto da 1 a 5, ne terremo conto per scrivere i prossimi articoli.
Voto attuale:
-
Qual è un buon antivirus gratuito per Windows?risponde cecchini
-
Autismo: collaborazione vincente tra insegnanti e bambinicaffè scientifico
-
I docenti universitari vanno a scuolacaffè scientifico
-
OMERO: un castello virtuale da toccare a misura di schermocaffè scientifico
-
WISE: la scuola a casa dei ragazzicaffè scientifico
-
GARR-X accende il futuroosservatorio della rete
-
L'arrivo di GARR-X visto dall'APMosservatorio della rete
-
ICT e didattica in rete per l’integrazione socialecaffè scientifico
-
L’indirizzo (IP) ce l’ho...servizi alla comunità
-
Alla ricerca del tempo ... perfettola voce della comunità
-
Sotto la lanterna si accende la reteosservatorio della rete
-
La via verso la digital preservation passa da quiinternazionale
-
INDICATE: la cultura incontra l’ e-Infrastructureinternazionale
-
FP7-Italiainternazionale
-
È sicuro salvare le password nel proprio browser?risponde cecchini
-
Per un pugno di IP(v4)ipv6
-
Caro GARR ti scrivo...ieri, oggi, domani
-
Accesso aperto alla conoscenza del CNRpillole di rete
-
Le nanotecnologie sfidano il futuropillole di rete
-
GARR incontra la comunità biomedica alla 3° Conferenza sulla Ricerca Sanitariapillole di rete
-
e-IRG WORKSHOP ON DATA ISSUESagenda
-
e-AGE 2012 - INTEGRATING ARAB e-INFRASTRUCTURES iN A GLOBAL ENVIRONMENTagenda
-
Trasporti sicuri per animali più sanila voce della comunità
-
La comunità GARR insieme per la ricerca biomedicala voce della comunità
-
Esperienze d’eccellenzainternazionale
-
il filo - 11/2012Editoriale
Articoli nella rubrica
-
di Maddalena Vario
-
di Guglielmo Trentin
-
di Maddalena Vario
-
di Giovanni Attolico
-
di Maddalena Vario
Archivio GARR NEWS
- Numero 29 - anno 2023
- Numero 28 - anno 2023
- Numero 27 - anno 2022
- Numero 26 - anno 2022
- Numero 25 - anno 2021
- Numero 24 - anno 2021
- Numero 23 - anno 2020
- Numero 22 - anno 2020
- Numero 21 - anno 2019
- Numero 20 - anno 2019
- Numero 19 - anno 2018
- Numero 18 - anno 2018
- Numero 17 - anno 2017
- Numero 16 - anno 2017
- Numero 15 - anno 2016
- Numero 14 - anno 2016
- Numero 13 - anno 2015
- Numero 12 - anno 2015
- Numero 11 - anno 2014
- Numero 10 - anno 2014
- Numero 9 - anno 2013
- Numero 8 - anno 2013
- Numero 7 - anno 2012
- Numero 6 - anno 2012
- Numero 5 - anno 2011
- Numero 4 - anno 2011
- Numero 3 - anno 2010
- Numero 2 - anno 2010
- Numero 1 - anno 2009
- Numero 0 - anno 2009