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La digitalizzazione? In UK è scontata
| Maddalena Vario | internazionale
UK: la comunità della ricerca fa fronte comune per una digitalizzazione equa e sostenibile
Sia nell’ambito della ricerca scientifica di indirizzo umanistico che nell’insegnamento, gli archivi digitali di fonti primarie come documenti storici, fotografie e materiale audio-visivo giocano un ruolo molto importante. Quello che succede in UK è che le case editrici fanno accordi bilaterali con biblioteche e archivi per selezionare contenuti da digitalizzare che poi vengono proposti sul mercato e comprati da altre biblioteche.
Generalmente l’accordo prevede che, in cambio del servizio di digitalizzazione offerto, le case editrici possano guadagnare dalla vendita ad altre biblioteche degli stessi archivi digitalizzati. La biblioteca a sua volta riceve i file digitalizzati e ha diritto a delle royalty sulle vendite effettuate dalle case editrici. Per fare in modo che le negoziazioni tra case editrici e le altre biblioteche del Regno Unito che acquistano il prodotto digitalizzato avvengano in maniera trasparente e sostenibile nel lungo periodo, Jisc ha pensato ad un nuovo servizio, creando dei gruppi di lavoro che negoziano a livello nazionale con le case editrici, per conto di biblioteche universitarie, per garantire alla comunità accademica e scientifica del Regno Unito contenuti digitali a costi equi anche per gli archivi digitali, come gia’ avviene per la parte riguardante le riviste scientifiche e i libri didattici.
In particolare la dottoressa Paola Marchionni, Head of digital resources for teaching, learning and research, collabora con il gruppo di Jisc Collections per la parte relativa all’acquisto di una vasta gamma di archivi digitali da parte delle universita’. Si tratta di manoscritti, immagini, fotografie, archivi di riviste scientifiche, audiovisivi, tutto materiale che viene usato nell’ambito della ricerca e dell’insegnamento, non soggetto ad acquisti periodici e che viene quindi classificato come materiale d’archivio.
Dottoressa Paola Marchionni, l’idea di Jisc risponde principalmente alla necessità di garantire alle biblioteche un trattamento equo da parte delle case editrici. Come riuscite nella pratica a garantirlo?
Abbiamo creato una sorta di gruppo d’acquisto che si basa sull’idea di far leva sul potere d’acquisto collettivo delle biblioteche in base al principio che più prodotti vengono acquistati dalla biblioteche, maggiore è lo sconto che tutte le biblioteche ricevono. Jisc conduce le negoziazioni a livello nazionale per accordarsi con le case editrici e stabilire i prezzi degli archivi digitali in modo trasparente ed equo in base al potere d’acquisto della singola biblioteca, definire delle percentuali di sconto e assicurarsi che non ci siano costi aggiuntivi come le quote annuali per accedere all’archivio sulla piattaforma della casa editrice, le cosiddette “hosting fee”, che le case editrici impongono oltre al costo dell’archivio stesso, e che sono spesso soggette a continui aumenti. Al momento hanno aderito all’iniziativa 8 case editrici che hanno proposto più di 90 archivi digitali, circa un quarto delle università britanniche hanno usufruito del servizio, risparmiando collettivamente l’equivalente di oltre 700,000 euro. Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti sino ad ora, dato che è un’iniziativa relativamente recente, infatti il progetto pilota è iniziato nel 2017 con solo 3 case editrici e il servizio vero e proprio nel 2019.
Un nuovo servizio per democratizzare l’accesso agli archivi digitali
Al momento stiamo anche lavorando ad un progetto pilota per fare in modo che le biblioteche possano accedere gratuitamente agli archivi digitali. Il modello consiste nell’intervenire a monte, prima ancora che gli archivi digitalizzati vengano immessi sul mercato dalle case editrici e poi acquistati dalle biblioteche, ovvero nella fase di progettazione e di selezione degli archivi da digitalizzare da parte delle case editrici. Stiamo collaborando con la casa editrice Wiley per creare una collezione digitale di 1milione di pagine sulla storia della scienza nel Regno Unito. Abbiamo dato la possibilità alle biblioteche di proporre i loro stessi archivi per fare in modo che possano giocare una parte attiva nell’intero processo editoriale. Jisc contribuisce in parte ai costi sostenuti da Wiley e questo a garanzia che tutte le biblioteche universitarie del Regno Unito possano poi avere accesso gratuito al prodotto finale, che a sua volta diventerà accessibile gratuitamente anche all’estero trascorsi 10 anni. L’idea è che i ricavi delle vendite all’estero effettuate nell’arco dei primi 10 anni potranno poi essere reinvestiti da Jisc per contribuire alla digitalizzazione di nuovi archivi.
La comunità della ricerca fa fronte comune per una digitalizzazione equa e sostenibile: Paola Marchionni - da GARR.tv
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