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In linea con l’Università di Ferrara

In linea con l’Università di Ferrara

| Maddalena Vario | la voce della comunità
Articolo letto 480 volte

Risparmio ed efficienza per la telefonia dell’ateneo emiliano grazie all’introduzione del VoIP

foto di Gianluca Mazzini

Gianluca Mazzini, Università degli Studi di Ferrara
Responsabile scientifico della rete di Ateneo
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Nel mondo accedemico e della ricerca in Italia sono già diverse le realtà che utilizzano sistemi innovativi per veicolare il traffico telefonico attraverso la rete.

L’Università degli Studi di Ferrara è stata la prima a realizzare una infrastruttura interamente VoIP con tecnologie open source, chiamata VoIP-Fe. Abbiamo scelto di parlarne più nel dettaglio con Gianluca Mazzini, responsabile scientifico della rete di Ateneo.

Professore, com’è iniziata l’idea del VoIP?

Tutto è iniziato quando il direttore amministrativo dell’Università di Ferrara Enrico Periti ha deciso di fare una sperimentazione nell’ambito del VoIP. Si è partiti dall’idea di contenere gli investimenti e di valutare tutte le possibili alternative tecnologiche di mercato, sia open che closed source, facendo una indagine seria ma anche una sperimentazione puntuale di differenti soluzioni.

logo Università degli Studi di Ferrara

L’Università degli Studi di Ferrara è uno degli atenei più antichi d’Italia. Fondato nel 1391, conta oggi 80 corsi di laurea che fanno riferimento a 8 Facoltà. È connessa alla rete GARR ad una capacità aggregata pari a 100 Mbps.

Com’è avvenuta l’implementazione?

Inizialmente ci siamo affidati ad un gestore di telefonia capace di erogare il VoIP direttamente tramite Internet, ma evidentemente i tempi non erano ancora maturi (si trattava del 2006). Questa soluzione ha presentato infatti diversi limiti, ad esempio la segnalazione per dare inizio alla conversazione telefonica necessitava di un tempo di setup a volte superiore ai 10 secondi e vi erano delle difficoltà apparentemente insormontabili con il servizio di fax.

La soluzione di passare in modo completo ad un nuovo sistema di gestione è stata adottata nel 2007, mediante la sostituzione di 12 centralini telefonici tradizionali con 2 server dotati del software open source Asterisk ed equipaggiati con delle schede apposite per consentire l’interfacciamento anche con la telefonia tradizionale PSTN, in modo da poter terminare flussi telefonici primari. In pratica, i flussi primari della telefonia tradizionale si concentrano sul server Asterisk, che gestisce l’interconnessione tra la telefonia tradizionale ISDN e il VoIP.

Al momento abbiamo attivi 3000 numeri, 2200 telefoni nativi sono connessi alla rete e abbiamo 280 port adapter distribuiti per i fax, mentre le sedi geografiche coperte sono 15. Un altro grande vantaggio è stato inoltre la portabilità dei numeri: il sistema VoIP consente infatti alle varie Facoltà e sedi dislocate ad alcuni chilometri tra loro su tutto il territorio della città di comunicare gratuitamente, pur mantenendo la vecchia numerazione verso l’esterno.

Dal punto di vista organizzativo, come avete proceduto?

Si è trattato principalmente di un’operazione insource sia dei servizi che delle competenze, che ci ha dato una grande libertà nella gestione e nella realizzazione di nuove strategie. Grazie alle forti competenze sull’ICT sviluppate all’interno dell’Università, abbiamo formato una persona che ha configurato e adattato le risorse open source alle esigenze dell’Università di Ferrara, con possibilità di costruire nuovi servizi e sperimentare nuove idee.

Gestione VoIP@Unife

  • 3000 numeri attivi
  • 2200 telefoni nativi connessi alla rete
  • 280 port adapter distribuiti
  • 15 sedi geografiche coperte (fibra+xDSL)
  • 2,4 milioni di minuti di conversazione all’anno
  • non più di 20 minuti di down all’anno previsti per aggiornamenti
  • 1 tecnico per la realizzazione e gestione

Come avete gestito il problema della sicurezza?

Il nostro è un sistema molto affidabile, ridondato con 2 server, anche se finora non è mai stato necessario ricorrere a quello di backup. Dal 2007 sino ad oggi si è avuta una sola interruzione del servizio della durata complessiva di 10 minuti dovuta ad una configurazione del sistema.

E per la numerazione come funziona?

Dovendo chiamare qualcuno, prima di tutto si prova su NRENum, dove sono pubblicati tutti i numeri di utenti della Ricerca e chiunque ci può quindi rintracciare utilizzando il suo sistema di directory.

Ad esempio, il mio numero è 0532- 974999, su NRENum questo numero geografico viene trasformato nel servizio VoIP Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., che fa capo al centralino Asterisk dell’Università di Ferrara.

Solo se il numero non è disponibile per un collegamento diretto IP, si passa allora alla telefonia tradizionale.

Cos’è cambiato per l’utente finale?

Gi utenti sono dotati di un telefono VoIP (softphone o telefono IP), che rendono immediata l’instaurazione di una telefonata; inoltre sono disponibili molti servizi di facile utilizzo e configurazione, accessibili attraverso interfacce web.

Cito come esempio alcuni servizi a valore aggiunto come il messaggio vocale via email (Voice Mail), il Click2Dial, che rende possibile effettuare chiamate cliccando sul numero di telefono da chiamare presente nella rubrica di Ateneo pubblica o personale, la possibilità di avere account virtuali attivando e configurando degli account secondari, la conference room che stabilisce fino a 10 comunicazioni telefoniche multipunto e la chiamata diretta IP ad altri enti aventi tecnologia VoIP. Le idee che abbiamo sono tante e, grazie al sistema a nostra disposizione, ci sono pochi limiti al loro sviluppo.

Architettura funzionale della rete VoIP dell’Università di Ferrara
Architettura funzionale della rete VoIP dell’Università di Ferrara

Come vi ponete in relazione al più diffuso e conosciuto sistema VoIP del pianeta ovvero Skype?

Noi abbiamo scelto un sistema VoIP open source perché ci fornisce flessibilità, ci lascia neutrali e non ci lega a nessuno. Il nostro sistema è anche interessante per fare ricerca, per creare nuove applicazioni, per configurare nuove soluzioni: con la nostra implementazione infatti non abbiamo alcun vincolo di espansione e non abbiamo bisogno di alcuna licenza. Skype, al contrario, è un sistema proprietario ed abbastanza rigido, sia nella configurazione che nell’interfacciamento con altri sistemi. Si tratta comunque di un sistema importante e diffuso, per cui l’interfacciamento diventa quasi obbligatorio per includere il massimo numero di utenti possibili, sia come chiamanti che come chiamati. È proprio da qualche settimana che il nostro sistema è integrato anche con Skype grazie ad una interfaccia sviluppata tra i due sistemi: questo accordo tra Asterisk e Skype può dare un’idea dell’importanza strategica che soluzioni open source come Asterisk stanno assumendo nel mercato VoIP.

Numeri Lepida@Unife

  • 12 sedi cittadine collegate
  • 2 anelli (servizi e connettività)
  • 2 Gbps a disposizione di ogni sede
  • 1000 volte più veloce della rete precedente
  • 120 Km di fibra ottica
  • 10 minuti di down dal 2004
  • 6 mesi per la realizzazione
  • 1 tecnico per la realizzazione e gestione

Cos’è cambiato per voi in termini di costi?

Prima i centralini erano in affitto e la loro gestione e la manutenzione affidata ad una ditta esterna. I flussi dei gestori di telecomunicazioni, oltre 250 linee telefoniche entranti e uscenti, arrivavano su 12 diversi centralini. Oggi, dopo questa riorganizzazione ed ottimizzazione, abbiamo impegnati solo 90 canali.

Essendo diminuiti i canali di connessione con la rete pubblica, anche i canoni sono diminuiti. La diminuzione dei costi è anche dovuta ad una razionalizzazione nell’uso dei gestori grazie a un po’di ingegneria del traffico: con il nostro sistema, abbiamo infatti la libertà di scegliere il gestore più conveniente con cui effettuare le chiamate.

Riusciamo cioè ad avere un maggior controllo del traffico telefonico e ad ottimizzarne le direttrici. Ad esempio i cellulari sviluppano il 30% del traffico totale in termini di minuti, che rappresentava però l’equivalente del 75% a livello di costi. Parlando di tariffe è importante ricordare che il fissomobile oggi si attesta sugli 8 centesimi al minuto, mentre il mobile-mobile è nell’ordine dei 3,5 centesimi al minuto. Alla luce di queste considerazioni, ad esempio, abbiamo sperimentato l’utilizzo di GSMbox, un dispositivo che permette di instradare le chiamate in partenza da telefoni fissi attraverso la telefonia mobile e quindi consente di convertire chiamate fisso-mobile in mobile-mobile, con un relativo beneficio economico.

La stima complessiva di risparmio annuo, per l’Università di Ferrara, considerando la dismissione dei centralini, delle linee ridondate e l’utilizzo dinamico della direttrice più favorevole, è dell’ordine dei 300 mila euro annui. A questa si somma un ulteriore risparmio di circa 250 mila euro dovuto alla connettività, grazie ad una riorganizzazione dell’intera dorsale di interconnessione tra i siti dell’Università, resa possibile sia dalla disponibilità di fibre spente offerte dalla rete Lepida della Regione Emilia-Romagna, che dalla possibilità di utilizzare in termini VoIP l’interconnessione tra centralini diversi.

Risparmi

250 mila€ anno di canoni per rete
Dismissione CDN
Dismissione Hyperway
Dismissione contratti manutenzione
300 mila€ anno la fonia
Dismissione centralini
Dismissione linee ridondate
Utilizzo dinamico delle direttrici
più convenienti

Cosa consiglia ad altre Università o Centri di Ricerca che vogliano adottare il VoIP?

Consiglio di partire da quello che hanno, senza aspettare la tecnologia migliore, senza attendere l’offerta di domani. I tempi sono maturi oggi. Consiglio di cominciare a cambiare totalmente punto di vista sulla telefonia, che si trasforma in un servizio di natura telematica, cambia quindi di competenza, tipicamente passando da chi si occupa di infrastrutture, come un Ufficio Tecnico, a chi si occupa di reti e sistemi, come un Ufficio legato alla telematica. Questa è una piccola rivoluzione di competenze, necessaria perché sotto c’è una rivoluzione tecnologica. La telefonia diventa un servizio offerto dalla banda larga e non la banda larga un servizio offerto dalla telefonia.

Secondo lei qual è il ruolo del GARR nell’introduzione e nella diffusione del VoIP?

Da un punto di vista strettamente tecnico, la rete a banda larga del GARR è essenziale per garantire un’ottima qualità del servizio, per trasportare il VoIP. Inoltre GARR sta giocando un ruolo molto importante come punto di aggregazione tra le università e i centri di ricerca, nella diffusione delle informazioni e nella gestione di NRENum. Si tratta di un ruolo particolarmente strategico in quanto tanti più enti aderiscono al VoIP, tanto più si creerà un circolo virtuoso con un esponenziale abbattimento dei costi per chi ne fa parte. Infine, GARR ha il compito importante di formare ed informare, il VoIP necessita infatti di conoscenza e sensibilizzazione.

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