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I docenti universitari vanno a scuola
I docenti universitari vanno a scuola

I docenti universitari vanno a scuola

| Guglielmo Trentin | Caffè scientifico

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Va fatta una considerazione preliminare. Spesso si dice che la pedagogia dei docenti universitari strettamente “disciplinaristi” è di tipo “spontaneo” (fanno ovviamente eccezione i docenti di Scienze dell’Istruzione/Formazione), acquisita cioè con l’esperienza di studente prima e di insegnante poi; sono rare le occasioni in cui i docenti hanno l’opportunità di entrare in contatto con le metodologie della progettazione didattica (Instructional Design).

Metodologie che sono invece fondamentali nel caso in cui si decida di adottare strategie di Web Enhanced Learning (WEL). Nel WEL infatti è essenziale pianificare, per ciascun obiettivo formativo dichiarato, la strategia didattica più idonea ed efficace per raggiungerlo con l’ausilio delle tecnologie.

Ovviamente al docente non si chiede di diventare un instructional designer ma di continuare a ricoprire prioritariamente il ruolo di esperto disciplinare e di didattica della specifica disciplina. Tuttavia l’acquisizione da parte del docente della filosofia generale della progettazione didattica e dei suoi elementi chiave rappresenta la conditio sine qua non per dar senso e organizzazione all’uso strutturato e consapevole del web come strumento in grado di potenziare e migliorare il processo di insegnamento-apprendimento.

Il percorso formativo

Con questo obiettivo, nell’ambito del progetto WEL, è stato messo a punto il percorso formativo WEL@... (dove i puntini vengono di volta in volta sostituiti con la sigla dell’Università in cui viene condotto), finalizzato ad avvicinare in modo molto operativo i docenti universitari alla didattica web based. Questo approccio è suggerito dal fatto che la progettazione di un percorso didattico sia strettamente legata alla materia di insegnamento e che quindi seminari generici sul WEL non possano raggiungere l’obiettivo di rendere autonomi e consapevoli i docenti nell’uso del modello di Progettazione didattica che viene loro proposto.

10 edizioni di WEL@...
Libera Università di Bolzano (in corso)
Università di Torino (5 edizioni)
Università Bocconi di Milano (2 edizioni)
Università di Genova (2 edizioni)

Con quella attualmente in corso presso la Libera Università di Bolzano, il percorso formativo WEL@... è ormai arrivato alla sua decima edizione. Le prime sperimentazioni si ebbero all’Università di Torino alla fine degli anni ’90, per poi approdare all’Università Bocconi di Milano, dove si è studiato come utilizzare la didattica web based per mantenere agganciati gli studenti in Erasmus ai corsi previsti dal loro piano di studi. Di fatto il modello così come oggi lo conosciamo è stato messo a punto definitivamente nell’edizione WEL@ UniGe che ha avuto come ambito sperimentale il progetto UniRete dell’Università degli Studi di Genova. Qui è stata fondamentale la collaborazione con i colleghi del servizio AulaWeb dello stesso Ateneo che già da tempo si stavano operando per una massiva diffusione dell’uso dell’ambiente Moodle fra i docenti genovesi.

A questo importante lavoro di diffusione, mancava però l’impalcatura metodologico-didattica che, facendo leva sulle funzionalità dell’ambiente Moodle, potesse realmente creare un continuum fra attività d’aula e attività online, quando questa non fosse già in partenza pensata totalmente online.

I 4 step della formazione

Il modello formativo WEL@... si sviluppa in vari momenti:

  • sa un incontro di gruppo in cui si descrivono le varie modalità di utilizzo delle ICT nella didattica universitaria;
  • un secondo incontro di gruppo centrato sul modello di progettazione didattica che ai docenti viene chiesto di applicare nei successivi incontri;
  • un ciclo di tre incontri 1:1 tra il singolo docente e un instructional designer esperto che lo affianca nella prima esperienza di progettazione WEL;
  • una specie di auditing finale di presentazione del progetto didattico scaturito dal percorso formativo.

La fase successiva è l’erogazione del corso nel semestre in cui è previsto da calendario. Dopo circa un anno, e a erogazione conclusa del corso, quando possibile viene organizzato un evento in cui ciascun docente racconta l’esito del suo progetto nonché le reazioni degli studenti. Ovviamente il web based learning è una delle strategie non “la” strategia, è importante quindi capire quando e come sia più efficace adottarlo lungo il percorso di studio.

L’evoluzione del progetto

L’evoluzione del progetto WEL è inevitabilmente nella direzione delle tecnologie mobili e del web 2.0 e 3.0, scostandosi dalla logica centralistica del Learning Management System (LMS) per abbracciare quella più flessibile degli aggregatori di risorse 2.0. Come però ci si può immaginare, questo implica il possesso di specifiche competenze da parte del docente su quelle stesse risorse, competenze tali da permettergli scelte ragionate e consapevoli sulle risorse più efficaci in funzione delle proprie esigenze didattiche. È per questo che una soluzione intermedia che stiamo sperimentando vede il Learning Management System (molto più rassicurante per il docente che non la nebulosa delle risorse 2.0) come punto di riferimento per la gestione della didattica a distanza, corredato di link ai servizi 2.0 più noti e meno ansiogeni per i non addetti ai lavori.

Infine, uno dei prossimi obiettivi del progetto WEL sarà quello di capitalizzare alcuni studi condotti in WISE per corredare il modello di Progettazione didattica proposto nella formazione dei docenti con varianti progettuali legate a particolari situazioni di disagio (disabilità, disturbi dell’apprendimento) riscontrate nella popolazione studentesca universitaria.

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