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il filo - 06/2016
| Federico Ruggieri | Editoriale
Cari lettori,
Eccomi a darvi ancora una volta il benvenuto su GARR News, che è arrivato al numero 14.
Di solito in questo editoriale cerco di riassumere in un concetto il filo conduttore che unisce gli argomenti apparentemente disparati di cui parliamo. Non è sempre un compito facile perché la comunità della ricerca e dell’istruzione che usa ogni giorno la rete GARR ha molte anime e noi cerchiamo di dare ascolto a ciascuna di esse.
Sicuramente, una possibile lente attraverso cui vedere i contributi di questo numero è il concetto di condivisione. Grazie ad un atteggiamento aperto, proprio dell’ambiente scientifico e accademico, più orientato alla collaborazione che alla competizione, la rete della ricerca diventa un ambiente comune dove si condividono dati, risorse, infrastrutture, competenze. Condividere rende più forte l’intero sistema: permette di utilizzare al meglio le risorse, arricchisce le competenze con il confronto con altri gruppi di ricerca o altre comunità, favorisce l’uso e il riuso di una quantità sempre maggiore di dati migliorandone la qualità. È il caso ad esempio della comunità biomedica alla quale diamo voce nel caffé scientifico con la presentazione di progetti alle prese con la raccolta e condivisione di dati per una migliore comprensione di malattie ancora poco conosciute e per le quali non esiste una cura (COLIBRI, GridCORE, INNI) o semplicemente di una ricetta per gestire la ricchezza di dati prodotti ogni giorno da centinaia di centri di ricerca biomedica (ELIXIR). Ma lo stesso spirito si ritrova nelle comunità più disparate, come provano la collaborazione SESAME e le iniziative della nuova roadmap ESFRI, tra cui CLARIN, a cui diamo spazio nella sezione Internazionale.
La condivisione, in questo caso soprattutto di competenze, esperienze di successo e visioni comuni è pure alla base dei gruppi di lavoro lanciati da GARR su varie tematiche, e anche del tavolo tecnico per l’integrazione di IDEM nell’ecosistema di SPID, di cui parliamo all’interno della sezione dedicata ai servizi.
Dallo spirito di condivisione nasce EduOpen, portale di corsi universitari gratuiti voluto da ben 14 atenei italiani o, in una dimensione più piccola ma non meno innovativa, la collaborazione tra INFN e l’ITIS Cannizzaro per avvicinare gli studenti della scuola al cloud. Ed è ancora la condivisione, questa volta di infrastrutture, alla base della visione di un cloud federato a livello nazionale a beneficio della comunità della ricerca e dell’istruzione, ma anche degli ambiziosi piani della Commissione Europea per una Open Science Cloud di respiro internazionale. È anche possibile far condividere una stessa infrastruttura a segnali ottici diversi, permettendo di portare servizi di ultima generazione anche su infrastrutture già esistenti: è la tecnica delle alien wavelenght, o lambda aliene, sperimentata con successo sulla rete GARR e che sta destando tanto interesse anche a livello europeo
La condivisione e l’ottimizzazione delle risorse permette anche di risparmiare, un aspetto non secondario quando, come per la rete della ricerca croata CARNet ci si trova a dover fornire servizi a tutte le scuole del Paese con un budget limitato. E l’ottimizzazione è pure la chiave del successo del paradigma BYOD (Bring Your Own Device, cioè “porta il tuo dispositivo”). Molto in voga nelle scuole e non solo, BYOD permette di utilizzare dispositivi personali sulla rete dell'ambiente di lavoro e studio ma pone qualche rischio di sicurezza da non sottovalutare. Parleremo, infine, dell’evoluzione delle infrastrutture che rendono possibile tutto questo, dalla rete GARR a GÉANT, che oggi vede partire una nuova fase focalizzata sulle esigenze emergenti delle comunità di utilizzatori, e dei programmi di finanziamento che rendono possibile supportare l’innovazione su larga scala a livello europeo in questo campo e non solo.
L’innovazione sulla rete continua da decenni, come vedremo nei due articoli a firma di Enzo Valente e Claudio Allocchio, che pubblichiamo nello speciale dedicato ai festeggiamenti per i 30 anni di Internet in Italia. Chiude il numero una panoramica di Stefano Trumpy sul presente e il futuro di Net Neutrality e Internet Governance, temi fondamentali perché la rete possa continuare a far bene il suo lavoro.
Insomma i temi sono davvero tanti, così come gli utenti ai quali vogliamo dar voce. Così tanti che per parlarne diamo l’appuntamento alla conferenza annuale dedicata alle nostre comunità. Quest’anno saremo a Firenze dal 30 novembre al 2 dicembre e vi invito caldamente a partecipare!
Dai un voto da 1 a 5, ne terremo conto per scrivere i prossimi articoli.
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