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FOSSR, l’Open Science Cloud italiano per le scienze sociali
| Sara Di Giorgio | Internazionale
Un ambizioso progetto PNRR analizzare i fenomeni sociali con nuove prospettive
Nel contesto dell’evoluzione digitale e dell’importanza crescente dell’Open Science, un progetto innovativo e ambizioso sta prendendo forma in Italia. FOSSR, acronimo di “FOSSR Fostering Open Science in Social Science Research”, mira a creare un Open Science Cloud italiano per le Scienze Sociali, con l’obiettivo di facilitare la condivisione della conoscenza, l’accesso semplificato ai dati e la formazione di una nuova generazione di ricercatori nel campo delle scienze sociali.
Il progetto ha l’obiettivo di facilitare la condivisione della conoscenza, l’accesso semplificato ai dati e la formazione di una nuova generazione di ricercatori nel campo delle scienze sociali
Ne parliamo con la dott.ssa Emanuela Reale, Direttrice dell’Istituto di Ricerca sulla Crescita Economica Sostenibile (IRCRES) del CNR e responsabile del progetto.
Quali sono gli obiettivi del progetto e come si articola?
FOSSR mira a creare un Open Science Cloud italiano per le scienze sociali, collegato all’European Open Science Cloud (EOSC). L’accesso ai dati e la formazione di una nuova generazione di ricercatori in scienze sociali, contribuirà a favorire lo sviluppo delle scienze sociali in modo equo, trasparente e accessibile, attraverso l’integrazione di servizi innovativi per la raccolta, gestione e analisi dei dati in conformità con i principi FAIR. FOSSR intende realizzare una piattaforma integrata per la condivisione della conoscenza, offrendo agli studiosi strumenti e servizi forniti dai nodi italiani di tre infrastrutture per le scienze sociali: CESSDA-ERIC, SHARE-ERIC e RISIS. L’obiettivo finale è di favorire la diffusione della conoscenza e della consapevolezza dei dati e delle metodologie impiegate nelle scienze sociali empiriche, attraverso un accesso facile e semplificato ai dati delle scienze sociali tramite interfacce innovative.
Come si integra FOSSR con le infrastrutture per le scienze sociali a cui l’Italia partecipa, come CESSDA ERIC, SHARE ERIC e RISIS?
La costruzione di una rete tematica di infrastrutture di ricerca esistenti rappresenta un’opportunità unica per migliorarne la qualità offrendo servizi e risorse altamente innovativi, non esistenti in Italia, che possono avere un valore strategico per sostenere la ricerca e l’innovazione in linea con gli obiettivi principali del PNRR. La sfida consiste nel’affrontare l’interoperabilità e la standardizzazione delle risorse delle diverse infrastrutture per garantire la massima efficienza e accessibilità ai dati.
Per farlo, il FOSSR si propone di incorporare strumenti hardware e software e metodi funzionali alle pratiche di ricerca riconducibili ai paradigmi della e-science, dell’economia comportamentale e delle scienze sociali computazionali. Si tratta di una sfida di dimensioni enormi. Sono molti i fattori che contribuiscono a questa complessità, come il gran numero di stakeholder coinvolti, la vasta estensione territoriale e i vincoli preesistenti di natura normativa e contrattuale relativa all’accesso dei dati. Per questo sarà fondamentale adottare procedure di project management che ci permetteranno di monitorare costantemente il progresso del progetto e di intervenire tempestivamente in caso di eventuali problematiche.
Quali servizi e strumenti saranno sviluppati?
Tra le innovazioni proposte vi sono la raccolta di dati complementari con metodi innovativi come web scraping e analisi dei social media e lo sviluppo, in collaborazione con l’ISTAT, di uno strumento completamente nuovo: l’Italian Online Probability Panel (IOPP), uno strumento polivalente caratterizzato dai più elevati standard scientifici nelle scienze sociali, che consentirà l’esecuzione di indagini sulla popolazione italiana.
Dal punto di vista della infrastruttura digitale, che attività verranno sviluppate? Quali possibili sinergie potranno esserci con l’infrastruttura GARR?
GARR è un interlocutore naturale, avendo supportato lo sviluppo dei nodi nazionali di alcune infrastrutture. Una delle attività del progetto si concentrerà sulla progettazione e sulla realizzazione di una rete di data centre distribuiti e localizzati in 4 aree strategiche (Torino, Napoli, Palermo e Catania). Per abilitare la tecnologia cloud, ogni data centre sarà dotato delle apparecchiature di rete necessarie per consentire la connettività a 10 Gbps verso la rete GARR. In definitiva, il progetto FOSSR rappresenta un’opportunità unica per migliorare la qualità delle infrastrutture di ricerca esistenti e fornire servizi e risorse altamente innovativi per sostenere la ricerca e l’innovazione nel campo delle scienze sociali in Italia.
Qual è un tipico scenario d’uso della nuova infrastruttura?
In un possibile scenario d’uso, un ricercatore in scienze sociali potrebbe utilizzare la piattaforma FOSSR per accedere a dati e metadati riguardanti un particolare fenomeno sociale, come ad esempio la distribuzione della ricchezza o il livello di istruzione, o ancora i comportamenti sociali. Grazie alla sua vasta gamma di dati e strumenti accessibili da un unico punto, gli studiosi potranno sfruttare al meglio l’enorme quantità di informazioni disponibili per approfondire la conoscenza dei fenomeni sociali e sviluppare metodi di ricerca innovativi.
Il progetto prevede attività di training e supporto ai ricercatori e agli studenti? È prevista la creazione di una rete di data steward e di professionisti del settore?
La formazione è un pilastro fondamentale del progetto FOSSR, che si impegna a sostenere la prossima generazione di data scientist, migliorando le competenze di studiosi nell’accesso, nell’analisi, nella gestione, nell’interrogazione e nell’interpretazione dei dati. Non solo, FOSSR si vuole promuovere l’apprendimento e le interazioni tra ricercatori e attori della società, creando così nuovi modelli di collaborazione. Offriremo una serie di opportunità di formazione per tutta la durata del progetto, tra cui la realizzazione di corsi specifici di data research management, corsi metodologici per lo sviluppo di strumenti innovativi per l’analisi dei dati e nuove forme di training partecipativo sfruttando l’action research. Saranno inoltre finanziati un master e alcune borse di studio all’interno di dottorati di ricerca inerenti ai temi del progetto, con un particolare attenzione alle regioni del Sud Italia. FOSSR non solo fornirà gli strumenti (dataset e servizi per lo sfruttamento dei dati), ma anche la formazione necessaria per utilizzarli al meglio, per condurre ricerche all’avanguardia, promuovere l’innovazione sociale e rafforzare le sinergie tra accademici, attori sociali, economici e politici.
Un momento dell’intervista a Emanuela Reale, Direttrice dell’Istituto di Ricerca sulla Crescita Economica Sostenibile (IRCRES) del CNR e responsabile del progetto FOSSR
Come si inserisce FOSSR nell’ambito delle iniziative europee?
FOSSR nasce come progetto innovativo che intende valorizzare l’esperienza maturata in contesti internazionali ed europei. L’integrazione/coinvolgimento di altre infrastrutture di ricerca europee e nazionali, DS4Science, EOSC e Data.europa.eu, rappresenta un valore aggiunto per il sistema ricerca Italia. Questo permetterà una maggiore collaborazione e condivisione delle conoscenze tra le diverse infrastrutture di ricerca e potenzierà la capacità del sistema di ricerca italiano di competere a livello internazionale.
Il progetto si pone l’obiettivo di costruire e ampliare la comunità di riferimento. Può dirci qualcosa in più?
FOSSR mira a rafforzare la capacità dei decisori di interpretare i dati e di utilizzarli per la progettazione delle politiche, sia per la valutazione ex-ante delle diverse opzioni, che per la valutazione ex-post delle politiche e del loro impatto. Per questo, stiamo lavorando per organizzare delle policy session partecipate che coinvolgano concretamente i decisori politici presentando esempi pratici e di impatto dell’utilizzo dei dati e dei servizi offerti dal cloud. FOSSR non solo punta a creare una forte comunità di utilizzatori dell’infrastruttura e a rafforzare i network di collaborazione sullo studio e analisi dei dati nel campo delle scienze sociali, ma anche a influenzare le politiche pubbliche in modo positivo e responsabile, fornendo agli stakeholder gli strumenti per una migliore valutazione dei dati e delle scelte da fare.
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