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Italia protagonista con la cultura digitale
Italia protagonista con la cultura digitale

Italia protagonista con la cultura digitale

| Maddalena Vario | Caffè scientifico

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Dalla conservazione alla fruizione del patrimonio culturale: ecco i nuovi e inesplorati scenari che si aprono quando la cultura incontra la rete.

Grandi cambiamenti bollono nella pentola dei beni culturali italiani. E sembrano andare tutti verso un’unica direzione: la fruizione digitale del patrimonio culturale.

È infatti di pochi mesi fa la notizia della partecipazione dell’Italia a DARIAH, la più importante infrastruttura digitale europea nel settore delle scienze sociali e umane. Una vittoria che è stata resa possibile grazie alla stretta collaborazione fra il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e CNR nel settore delle digital humanities, culminata nella firma da parte del MIUR di una lettera d'intenti a 5 anni per la partecipazione dell’Italia.

E di cultura digitale si parla anche con il sistema informativo territoriale della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma di cui racconteremo in queste pagine. Si chiama SITAR ed è un vero e proprio catasto web delle informazioni archeologiche del territorio metropolitano di Roma.

Il patrimonio culturale italiano decide quindi di viaggiare in rete e fare il suo ingresso in Europa, ma per essere fruito a pieno questo può non bastare, se manca un ambiente comune che permetta a comunità virtuali e multidisciplinari di ricercatori di condividere, collaborare e partire dalla conoscenza del bene culturale per creare altra conoscenza. Proprio per la realizzazione di questo ambiente collaborativo, traducibile in una vera e propria infrastruttura federata che mira all’integrazione delle informazioni provenienti dalle diverse infrastrutture di ricerca, la rete della ricerca GARR e le reti della ricerca europee lavorano ogni giorno. Tra gli obiettivi di questa infrastruttura federata ci sono l’accesso sicuro ai dati, l’interoperabilità delle risorse e la possibilità di conservare i dati in maniera permanente e persistente. Ne abbiamo parlato con il prof. Riccardo Pozzo, direttore del Dipartimento Scienze Umane e sociali del CNR e con la dr.ssa Mirella Serlorenzi, Responsabile scientifico del Progetto SITAR.   Continua la lettura...

GARR mette la firma sulla cultura

Infrastruttura Digitale a supporto della Cultura Italiana e delle Scienze Umane :: Firmato ad aprile l’accordo di collaborazione per lo svolgimento di attività di ricerca e sviluppo nel settore delle infrastrutture e servizi digitali tra GARR, CNR-Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, Patrimonio Culturale, l’ICCU (Istituto Centrale per il Catalogo Unico) e l’AICI (Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiana) da effettuarsi attraverso una Joint Research Unit nazionale.

Il Colosseo sulla rete GARR :: Firmato a maggio l’accordo per il collegamento alla rete GARR di tutte le sedi della Soprintendenza Speciale Beni Archeologici di Roma, tra le quali il Colosseo, le Terme di Diocleziano, Palazzo Altemps, Crypta Balbi e il Palatino.

Rete e tecnologie per i beni archeologici :: Nel 2013 è stato siglato l’accordo quadro tra la Soprintendenza Speciale Beni Archeologici di Roma, GARR ed ENEA per l’utilizzo della rete GARR e l'impiego delle tecnologie e delle metodologie dell’ENEA per il patrimonio archeologico.

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