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Successo italiano della ricerca nel Future Internet

| Redazione | pillole di rete

Con un test intercontinentale tra Italia e Stati Uniti, realizzato per la prima volta su tali distanze, è stata dimostrata l’efficacia di un nuovo modello di gestione delle reti basato su SDN e software aperto.

La dimostrazione si è tenuta dal 15 al 18 giugno a Santa Clara, in California, nel corso della conferenza Open Networking Summit 2015, il punto di riferimento internazionale sui temi dell’innovazione tecnologica relativi alle tecnologie SDN che coinvolge ogni anno pionieri del settore, innovatori, ricercatori e utilizzatori e oltre 1600 aziende ICT. Un team internazionale di ricercatori provenienti da ON.Lab, CREATE-NET, CNIT/Università di Roma Tor Vergata e la rete della ricerca italiana GARR, ha dimostrato su una rete di trasmissione dati dedicata, come il paradigma SDN realizzato dal sistema operativo di rete ONOS, sviluppato da ON.Lab e basato su Openflow, abbia raggiunto funzionalità e affidabilità molto elevate, gestendo una rete fra le due sponde dell’atlantico. Si tratta del paradigma SDN (Software Defined Network) che propone di semplificare i nodi di rete, disaccoppiando la componente hardware (utilizzata per il piano di instradamento) da quella software (per il piano di controllo) che oggi sono unite nei router. L’obiettivo è quello di favorire un modello di gestione della rete più dinamico, flessibile, open source, maggiormente standardizzato e quindi funzionante indipendentemente dal tipo di hardware scelto.

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