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IPv6? Un gioco da ragazzi
| Gabriella Paolini | ipv6
Una delle attività principali svolte in rete è il gaming online. Il videogioco coinvolge generazioni diverse e ormai è trasversale anche nelle piattaforme di gioco. Si gioca con tutto, dal computer, ai tablet, agli smartphone fino ad arrivare alle consolle, gli ambienti nati per esaltare al meglio le esperienze di gioco. Proprio i produttori delle consolle da gioco hanno capito da tempo l’importanza di IPv6 per il Gaming online.
Gabriella Paolini
Consortium GARR
IPv6 expert
Sony, produttore della Playstation, era, insieme al GARR, uno dei partner di 6NET, il più grande progetto di testbed IPv6 finanziato dalla Commissione Europea, per favorire l’introduzione del nuovo protocollo. E proprio con 6NET era iniziata la loro sperimentazione. È stato divertente, nel progetto, giocare con finalità di ricerca. Abbiamo fatto diverse partite dello sparatutto Quake in rete geografica con IPv6 per testare le potenzialità del nuovo protocollo.
I giochi in rete necessitano di una rete che sia soprattutto performante. Il problema più grave è la latenza, visto che l’azione deve essere giocata in contemporanea da più persone dislocate in posti geograficamente distanti. “Laggato” è il termine che gli youtubbers specializzati in videogiochi usano di più.
I produttori di consolle hanno capito da tempo l'importanza di IPv6 per il gaming online
Al momento le tre piattaforme che si contendono il mercato hanno un diverso approccio nell’uso di IPv6. La Xbox One di Microsoft offre il pieno supporto a IPv6 (https://goo.gl/xwhVEm) compreso l’ambiente Xbox Live. E chi già ha attivato un collegamento IPv6 può utilizzare la consolle in questa modalità in automatico, senza dover intervenire in alcun modo. Per gli utilizzatori della Playstation invece ancora qualche ritardo nella piena compatibilità. IPv6 è attivo e funziona ma non in tutto. Interessante la discussione sul Forum degli utenti statunitensi (https://goo.gl/4TIqTh) dove si cerca anche di dare alcune risposte alle molte domande su IPv6. Il punto saliente della discussione è il superamento dei NAT che da sempre sono una bestia nera, proprio perché inducono latenza, per i gamers. Un passo indietro sembra essere la piattaforma della Nintendo che supporta IPv6, ma solo per la navigazione nel browser integrato nella consolle.
E per quanto riguarda i giochi online su PC, il re indiscusso di questo periodo è sicuramente Minecraft, che permette di avere Multiplayers Servers anche solo IPv6. (https://goo.gl/QaZmJS) Minecraft è anche una buona opportunità per unire il gioco all’istruzione. È infatti disponibile la Minecraft Education Edition (https://education.minecraft.net) gratuitamente. Un modo per portare l’informatica nelle scuole, grazie ad una piattaforma spesso già conosciuta dai bambini e dai ragazzi, e già pronta per IPv6.
Questa vivacità nell’adozione di IPv6 viene soprattutto dagli USA, che si confermano i maggiori utilizzatori del nuovo protocollo (https://goo.gl/TKW47I) con il 20% di tutti gli utenti, già passati a IPv6.
IPv6 non è soltanto la nuova frontiera per i gamers, ma sta portando nuove prospettive anche per quello che viene definito il futuro della rete, la tecnologia Software Defined Network (SDN). Lo dichiara John D. Schanz, il Chief Network Officer di Comcast Cable, grosso ISP americano, (https://goo.gl/JZD8u1) scrivendo che non si parla di quanto sia essenziale IPv6 per sbloccare il vero potenziale di SDN per trasformare le reti. John D. Schanz scrive anche che è solo con strumenti come l’IPv6 Segment Routing e il service chaining che cominciamo a testimoniare realmente i veri vantaggi di una architettura di rete SDN. E conclude dicendo che la vera ragione per il passaggio al nuovo protocollo è che IPv6 è la chiave nell'evoluzione ad una rete migliore.
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