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Nei competence centre si disegna la fabbrica del futuro
a cura di Francesco Profumo, Presidente FBK
L’Europa sta cercando di vincere una grande sfida che è quella della produttività e competitività della nuova industria. Il programma prevede iniziative sia a livello comunitario che di singoli paesi. Il 2018 è un anno importante in quanto l’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) ha lanciato una grande call sul tema della fabbrica del futuro. Saranno realizzate proposte con la partecipazione di 6 paesi e in ciascun paese sarà realizzato un competence centre con l’obiettivo di disegnare l’industria del futuro.
Francesco Profumo
FBK, Fondazione Bruno Kessler, Presidente
Un fattore importante della competitività futura sarà determinato dalla capacità di produrre in modo costruttivo. Possiamo fare un esempio pratico partendo dalla scultura. Nella tradizione, si parte da un blocco di marmo, lo si scalpella e si realizza un risultato meraviglioso che è la scultura stessa, tuttavia quest’oggetto viene realizzato con molto spreco e molto impegno di energia. Se invece il pezzo di marmo venisse prima trasformato in polvere e se questa polvere fosse utilizzata per fare una scultura, si potrebbe arrivare all’oggetto seguendo un processo di tipo costruttivo/ additivo. La fabbrica del futuro ha, con la manifattura additiva, proprio questo tipo di obiettivo, infatti si parte proprio dalla polvere e con la stampante 3D si creano nuovi prodotti, che saranno progettati diversamente, necessiteranno del 60% in meno dell’energia per essere realizzati e saranno più leggeri.
Questa è una grande sfida, ma non è l’unica. Sempre più, infatti, siamo dinanzi a una manifattura realizzata all’interno di luoghi dove c’è trasformazione di tutto ciò che è analogico in digitale e questo lo si fa attraverso l’utilizzo dei sensori negli oggetti - l’Internet delle Cose appunto - che ci dà la possibilità di disporre di milioni di dati da utilizzare per migliorare i processi produttivi.
L’interesse verso questi temi non è solo a livello europeo, infatti anche in Italia il Ministero dello sviluppo economico ha emanato un bando in relazione alla creazione dei competence centre, in cui si svolgeranno 3 attività principali: formazione, riqualificazione di chi lavora nell’industria e realizzazione dei processi di produzione con le nuove macchine strumentali che verranno utilizzate in service dalle aziende. Solo quando le macchine diventeranno una parte importante dei processi di manifattura con persone formate per poterle utilizzare e quando i prezzi per realizzare questi processi internamente diminuiranno, le aziende andranno a pieno regime. Cambierà anche il modo di lavorare delle aziende, che sempre più lavoreranno in maniera collegata, rendendo via via più strategica la trasmissione dei dati e di conseguenza il ruolo dell’ICT e delle grandi infrastrutture, come la rete GARR per la ricerca e istruzione. Ciò diventerà infatti essenziale per poter crescere insieme e essere capaci di modernizzare un paese con preziose competenze da mettere a disposizione di Industria 4.0.
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