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Mike Bird - Pexels
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EOSC-Pillar: un punto di riferimento per la scienza aperta

| Fulvio Galeazzi | Internazionale

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Conclusa con successo l’esperienza dell’estesa collaborazione internazionale che ha coinvolto 5 diversi paesi europei e che ha dato slancio verso la costruzione dell’European Open Science Cloud

Con il rapporto finale inviato dalla Commissione europea pochi mesi fa si è concluso ufficialmente il progetto europeo EOSC-Pillar, finanziato nell’ambito della call INFRAEOSC-05 del programma Horizon 2020.

Coordinato da GARR, il progetto ha coinvolto 18 istituzioni di ricerca europee provenienti da Austria, Belgio, Francia, Germania e Italia, con l’obiettivo di facilitare la realizzazione della European Open Science Cloud a livello nazionale in questi 5 paesi. Per l’Italia, oltre a GARR erano presenti CINECA, CMCC, CNR, INFN e TRUST-IT, una PMI specializzata in ricerche di mercato, comunicazione e sviluppo di servizi nel campo ICT. Finanziato con un budget complessivo di circa 6,9 milioni di euro (di cui il 32% per i partner italiani), il progetto è stato attivo per 42 mesi da luglio 2019 a dicembre 2022.

Il progetto ha promosso efficacemente l’approccio FAIR ai dati e metadati con variegato programma di formazione

Il rapporto ufficiale della Commissione europea conferma l’ottima valutazione che i revisori avevano anticipato al termine della review. “I risultati del progetto sono impressionanti. Non ci sono ulteriori raccomandazioni, ma solo congratulazioni alla squadra di progetto per un lavoro tanto eccellente” era stato il commento condiviso a caldo dagli esperti incaricati alla valutazione che hanno sottolineato come siano stati pienamente raggiunti tutti gli obiettivi, non solo quelli tecnici e tutti i Key Performance Indicator.

Le attività del progetto sono state condotte anche in piena pandemia COVID-19 che, pur avendo condizionato larga parte della durata, non ha intaccato l’entusiasmo dei partner, che hanno sempre contribuito alle attività con grande coinvolgimento professionalità ed efficacia, dedicando risorse di tempo superiori per quasi il 5% rispetto all’impegno iniziale previsto.

La review finale è una buona occasione per guardarsi indietro e compiere una valutazione su quanto fatto, sul ruolo che GARR ha avuto all’interno del progetto e su come questo si inserisca nella strategia complessiva dell’organizzazione e delle iniziative collegate.

Tra i suoi principali obiettivi, il progetto aveva quello di contribuire allo sviluppo di EOSC e quindi alla promozione delle tematiche legate alla Scienza Aperta, con la consapevolezza che la realizzazione di quest’ultima non dipende solo da aspetti tecnici. Uno dei cardini della proposta progettuale, infatti, era legato al ruolo fondamentale giocato dalle iniziative nazionali per il coinvolgimento capillare del mondo della ricerca, da una parte, e per l’armonizzazione delle azioni a livello europeo, dall’altra.

Dal punto di vista tecnico, il progetto ha contribuito (anche in sinergia con la EOSC Association e il suo Governing Board e con gli altri progetti finanziati nell’ambito della stessa call) ad analizzare gli elementi che possono ostacolare lo sviluppo di servizi inter-disciplinari e transfrontalieri, a promuovere efficacemente l’approccio FAIR ai dati e metadati sia attraverso un ricco e variegato programma di training che contribuendo alla realizzazione del Federated FAIR Data Space (un’applicazione per migliorare il livello di FAIRness di dataset e relativi metadati).

In particolare, nel progetto sono state validate le procedure per l’integrazione di servizi nei portali EOSC grazie alla redazione di un documento che elenca linee guida e raccomandazioni valide anche per i portali nazionali. Questi ultimi potrebbero infatti facilitare l’individuazione e la diffusione di servizi rilevanti a livello nazionale anche prima che sia stato completato il soddisfacimento dei criteri necessari per l’inclusione nel portale EOSC, garantendo, una volta che il relativo iter sia concluso, il passaggio semplificato al “livello europeo” grazie all’utilizzo di procedure armonizzate.

L’interesse del Ministero dell’Università e della Ricerca verso le tematiche della Scienza Aperta si è rafforzato

Le attività non tecniche o parzialmente tali sono consistite principalmente in un’articolata ricognizione dello stato dell’arte su vari aspetti delle iniziative nazionali legati alle tematiche di scienza aperta (necessità dei ricercatori, livello di maturità dei servizi e rispondenza alle specifiche EOSC, modelli di business e canali di finanziamento, politiche di utilizzo dei servizi, ecc.) e in un’attività di sostegno e supporto allo sviluppo delle iniziative nazionali, come centri fondamentali per il coinvolgimento dei ricercatori sulle tematiche legate a EOSC, e per l’armonizzazione delle politiche nazionali a favore dello sviluppo di EOSC. Tra queste attività segnaliamo:

  • la realizzazione (a cura principalmente del CNR) di un catalogo di servizi nazionale interoperabile con il catalogo EOSC e la relativa definizione delle procedure di gestione tecnica e operativa;
  • lo studio sulle legislazioni europee legate al copyright e al trattamento dei dati personali e non personali, che ha dato vita al documento di raccomandazioni per l’armonizzazione legale e delle policies legate alla Scienza FAIR e Aperta e al documento/checklist di linee guida per i ricercatori per assisterli in tutti gli aspetti legali relativi alla pubblicazione, condivisione e riuso dei dati;
  • la creazione dell’Ambassadors Programme, ovvero una rete di ricercatori in grado di promuovere concretamente la conoscenza della European Open Science Cloud, sia verso colleghi che verso gli studenti e i decisori nelle organizzazioni di ricerca.

EOSC-Pillar è partito dal presupposto di poter coordinare le attività legate a Open Science, e in particolare verso la realizzazione di EOSC, a livello nazionale concretizzando la propria azione su temi e interessi prioritari per la comunità della ricerca e dell’università. In questo contesto, GARR è stato proposto nel ruolo di facilitatore per il coordinamento e la federazione degli elementi infrastrutturali alla base di EOSC. Questo a livello progettuale si è tradotto nell’obiettivo di creare una specie di “EOSC in piccolo” su scala nazionale, con il duplice obiettivo di portare avanti gli interessi delle comunità italiana e di rendere scalabile l’adozione di EOSC a livello europeo. Le attività svolte sono in qualche modo complementari al lavoro di coordinamento e facilitazione svolto all’interno dell’iniziativa nazionale ICDI. A questo proposito, va ricordato che nel corso degli anni di attività del progetto EOSC-Pillar GARR è diventato, in rappresentanza di ICDI, uno dei 4 membri fondatori della EOSC Association.

Tornando al livello nazionale, in questi stessi anni anche l’interesse del Ministero dell’Università e della Ricerca verso le tematiche della Scienza Aperta si è rafforzato, con l’investitura di ICDI come “Organizzazione Mandataria” (ovvero, rappresentante degli interessi nazionali) in EOSC da un lato e la pubblicazione del PNSA (Piano Nazionale Scienza Aperta) dall’altro. Il MUR, poi, a conferma del fatto che l’interesse verso il tema della Scienza Aperta vada ben oltre la realizzazione dell’EOSC, nel corso del 2023 ha creato il Tavolo di lavoro per l’implementazione del PNSA 2021-2027 (D.M. 268/2022), nel quale la nostra collega Emma Lazzeri è stata nominata in qualità di rappresentante nazionale italiana nel gruppo dei National Points of Reference on Scientific Information - Open Access Policies.

Un momento dell’evento finale del progetto EOSC-Pillar

Un momento dell’evento finale del progetto EOSC-Pillar

Nonostante il fatto che l’EOSC sia ancora in fase di sviluppo, il progetto ha permesso a GARR di acquisire una maggiore comprensione dei requisiti e dei bisogni della comunità della ricerca: in particolare, sul tema dello sviluppo di competenze in campo Open Data e Open Science le attività sul training in EOSC-Pillar hanno permesso di gettare le basi per la stesura della proposta di progetto Skills4EOSC (nel programma Horizon Europe), attivo per 36 mesi a partire da settembre del 2022, di cui GARR è coordinatore.

L’esperienza del progetto EOSC-Pillar ha quindi una valenza estremamente positiva, non solo per i risultati conseguiti e per aver ispirato, canalizzato e in qualche caso precorso attività a livello nazionale, ma anche in prospettiva futura, poiché consente a GARR di migliorare i propri servizi e di collaborare con altre reti nazionali e internazionali per creare un ambiente di ricerca più aperto e integrato, a beneficio degli utenti.

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